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Commento allo Standard del Jack Russell Terrier di Margie Pozzi


Lo standard di razza Jack Russell Terrier descrive le caratteristiche ideali, fisiche e comportamentali che un cane di razza dovrebbe possedere. FCI Standard N° 345 / 05.12.2012

La nuova arrivata entra a far parte di un gruppo di razze attinenti per ceppo od utilizzo (per esempio il Gruppo 1 raduna: Cani da pastore e Bovari Svizzeri); nel nostro caso si tratta del Gruppo 3: Terrier. (a sua volta suddiviso in tre sezioni) Solitamente avviene che un apposito comitato rediga, nel Paese d'origine, lo Standard della nuova razza.

In questo caso la Federazione Cinologica Internazionale, che ha sede in Belgio ha però voluto riconoscere il lavoro di selezione della razza Jack Russell che da anni era stato portato avanti in Australia, ecco perchè lo Standard approvato dalla F.C.I. nel 2000 non è di redazione britannica, come ci si poteva aspettare per una razza originaria del Devon (Inghilterra) bensì australiana.

Il termine Standard contraddistingue quindi il cane di razza, ne traccia in pratica un "identikit" così che, leggendolo ci si possa fare un'idea delle dimensioni, proporzioni, tipo e colore del mantello e di ogni altra dettagliatissima caratteristica dell'ideale esponente della razza in questione.

Va detto che, specialmente per le razze da lavoro, come il nostro Jack Russell, in pratica ogni singolo punto dello Standard è studiato attentamente e mira ad ottenere soggetti che possano assolvere al meglio il compito per il quale sono stati creati.

Le caratteristiche definite nello Standard n°345 (Jack Russell) non fanno eccezione: nessuna di esse è nata per caso, al contrario, ciascuna ha una suo perchè e tutte assieme delineano il soggetto ideale.

Gli Standard delle varie razze canine riconosciuto dalla F.C.I. si rifanno a uno schema comune, che aiuta chi legge ad inquadrare la Razza in questione con una sorta di graduale "messa a fuoco".

Si inizia sempre dall'origine, in questo caso l'Inghilterra.

Segue il Paese di sviluppo, cioè l'Australia (specifica quanto mai necessaria in questo particolare caso!). Troviamo poi la data di pubblicazione dello Standard Ufficiale: 25.10.2010. Nel corso della riunione del Comitato Generale F.C.I., tenutasi in quel giorno, ebbe luogo un primo riconoscimento "a titolo provvisorio" della razza Jack Russell.

E' normale che per i primi anni dal riconoscimento di una razza, i soggetti vincenti in esposizioni di bellezza non abbiano comunque diritto al Certificato di Attitudine al Campionato Internazionale di Bellezza (CACIB). Possono altresì, sempre in esposizione, essere proclamati "Section Winner" (miglior soggetto del proprio raggruppamento) e "Campione Mondiale".

Vi è poi una definizione dell'utilizzazione, dove il Jack Russell viene descritto come: un buon terrier da lavoro, con attitudine alla tana, oltre che un ottimo cane da compagnia. Classificazione F.C.I.: Gruppo 3. Sezione 2^ Terrier di piccola taglia. Con prova di lavoro.

Questo non significa che tale prova sia necessaria per il Campionato Italiano di Bellezza, almeno allo stato attuale delle cose (novembre 2005): la prova in tana artificiale con volpe è semplicemente aperta ai Jack Russell, come ad altri componenti della famiglia terrier, ciò consente loro di partecipare.

Nelle Brevi note storiche con le quali si prosegue la lettura dello Standard, viene citata l'Inghilterra dove, nel 1800 ebbe origine il Jack Russell Terrier, grazie alla selezione operata dal Rev. John Russell. Costui sviluppò una stirpe di terrier per cacciare la volpe che rispondessero alle proprie necessità: cani adatti a correre assieme ai suoi segugi da volpe (Fox Hounds) introducendosi nel terreno per stanare questa, o altra selvaggina.

L'evoluzione diede vita a due varietà di soggetti con caratteristiche fondamentalmente simili, ma che si distinguevano principalmente per taglia e proporzioni.

I soggetti più alti, con corporatura più "nel quadrato", tanto alti al garrese quanto lunghi di tronco, sono oggi conosciuti come Parson Russell Terrier (razza che è stata riconosciuta dalla F.C.I. nel 1990), mentre quelli più bassi, di struttura leggermente più allungata, sono ora noti come Jack Russell Terrier.

Lo Standard passa ora all'aspetto generale: una sorta di colpo d'occhio sulla razza, che ci deve consentire di "fotografare" mentalmente il Jack Russell nelle sue principali caratteristiche, anche comportamentali.

Si legge infatti: un terrier da lavoro energico, attivo, agile, di grande carattere, con corpo flessibile, di media lunghezza. Il suo movimento brioso s'intona all'espressione acuta. Il taglio della coda è facoltativo ed il pelo può essere liscio, ruvido o broken.

L'immagine che si ottiene è, a mio parere, assai chiara: un tipo di cane vivace, sportivo, intelligente, quale in effetti è il nostro Jack Russell. Tra i sinnonimi di "energico", nel tradurre "strong" troviamo anche: forte, gagliardo, robusto, vigoroso, solido, saldo, potente, valido, duro, resistente...termini che ritengo si adattino praticamente tutti alla descrizione del Jack Russell!

"Attivo" significa che si muove volentieri e senza sforzo, grazie alla corporatura atletica, ma anche che è pieno di interessi: non gli sfugge nulla, dall'insetto che cammina sul muro, allo scricchiolio del sacchetto dei biscotti in cucina...tutte cose assai degne di nota, per un Jack Russell!

Nell'originale, redatto in lingua inglese, si usa il termine "lithe" che può significare, oltre che "agile" anche flessibile, flessuoso o snello: tutte queste caratteristiche si adattano ad un soggetto in grado di muoversi agilmente anche in campagnia: portiamolo a fare una gita, scopriremo che sentendo un odore sul terreno, non esiterà a scavare per stanare un topo, o una talpa, o chissà che cosa...e, con tutto ciò non farà altro che dimostrare un lato di "quel grande carattere" di cui sopra, argomento sul quale potrei spendere fiumi d'inchiostro!

Mi limiterò a suggerire di interpretare "grande" come "generoso": focoso nel fronteggiare quegli animali che gli viene chiesto di incontrare ad esempio nei Test Attitudinali indetti dalla Societò di Razza.

Trovandosi davanti ad un gruppetto di cavie, o di conigli chiusi in una grossa gabbia, il tipico Jack Russell sarà dapprima incuriosito, poi abbaierà insistentemente, avvicinandosi alla gabbia e lo stesso atteggiamento lo accompagnerà nell'accostare la gabbia contenete una volpe, o il recinto del giovane cinghiale.

Il "grande" carattere non deve significare spinto all'eccesso, con facili scivoloni verso lo "squilibrato", perciò un buon Jack Russell dovrà anche essere sotto controllo e, in compagnia di altri cani che non si mostrino aggressivi, restare, a sua volta, neutro, come facevano i suoi antenati, destinati a lavorare in campagnia assieme ad una moltitudine di altri cani e mai destinati al corpo a corpo finalizzato all'uccisione della volpe, tasso o altro selvatico che dovevano limitarsi a far fuggiere dalla tana. Questo fa di lui l'eccellente cane da compagnia che lo Standard descrive.

Quasi a ribadire il concetto di cane agile, si trova il termine flessibile, riferito al corpo, definito di media lunghezza: per capire l'importanza di questo punto bisogna pensare alla situazione tipo per cui è nato il Jack Russell.

Immaginiamo un soggetto ideale nell'adempimento del proprio lavoro: un piccolo cane che sia in grado di entrare nella tana della volpe e di girarsi su sé stesso nel cunicolo sotterraneo, grazie al ragionevole diametro del suo torace e alla media lunghezza del suo tronco.

Un cane così pieno d'interessi e di voglia di scoprire il mondo non potrebbe essere un pantofolaio dall'andatura pigra e stracciata, né tanto meno goffo, al contrario si parla espessamente di movimento brioso, dall'Inglese "smart" (tra i possibili sinonimi: frizzante, impertinente, abile, scaltro: un Jack sa sempre come muoversi!) che ben si combina con la tipica espressione, definita acuta: "keen" cioè penetrante, pungente, perspicace, intensa, viva, astuta, scaltra ma anche appassionata, desiderosa, entusiasta.... Chi guarda negli occhi un Jack Russell se ne renderà subito conto.

In armonia con le vigenti norme sul taglio della coda, questo è facoltativo anche per lo Standard di Razza.

I tre tipi di mantello descritti sono: liscio, ruvido e "broken". Dopo aver analizzato gli aspetti generali della razza, troviamo tre punti definiti: "proporzioni importanti", i quali ci aiutano a disegnare nella nostra mente il soggetto dandogli le giuste dimensioni.

  • Il cane nel suo insieme è più lungo che alto
  • La distanza tra il garrese e lo sterno dovrebbe essere pari a quella dell'arto anteriore misurato dal gomito al suolo
  • La circonferenza del torace, misurata dietro ai gomiti dovrebbe essere compresa circa tra i 40 e 43 cm.
  • Il primo punto è fondamentale e aiuta il cosidetto "colpo d'occhio". Tenendo presenti queste corrette proporzioni infatti, non si correrà mai il rischio di confondere il Jack Russell con un soggetto appartenente ad altra razza simile. Ad esempio: si potrà incontrare un Jack Russell di altezza maggiore dei 30 cm, che costituiscono il massimo della taglia, ma non saremo portati a pensare che si tratti di un Parson Russell Terrier, se ricorderemo le diverse silhouette delle due razze. Il tronco del Jack: più lungo che alto, quello del Parson tanto lungo quanto alto.
  • Sempre analizzando il cane di profilo dovremmo poi avere un rapporto di parità tra la profondità del torace e la distanza tra gomito e terra. Anche con la mano è possibile verificare queste proporzioni: dal garrese (che è quel punto tra le scapole da cui inizia a salire la linea del collo) scendiamo fino al punto di massima profondità del torace, lo sterno. Se la distanza tra il gomito del cane e la superficie d'appoggio è la stessa, anche questa proporzione sarà stata rispettata.
  • Con un metro a nastro si circonda il torace del soggetto, passandolo subito dietro ai gomiti.

Questi tre parametri sono quelli che consentono al Jack Russell di lavorare in tana senza che il proprio stesso fisico sia per lui d'intralcio. Prima di proseguire con l'analisi morfologica del Jack Russell, lo Standard Ufficiale si sofferma a descrivere comportamento e carattere, con queste parole: un terrier vivace, vigile ed attivo dall'espressione intensa e intelligente. Audace e intrepido, amichevole, ma tranquillamente sicuro di sé.

Se chi ha redatto lo Standard ha ritenuto di dover ribadire più volte talune caratteristiche che troviamo, in effetti, riproposte in più punti, si dovrebbe a mio parere dar loro particolare rilievo, nell'esaminare un soggetto nel suo insieme.

Di nuovo viene ritratto un tipo di cane brioso, vivo, animato, energico, attivo ("lively"), agile, pronto, intelligente, sveglio ("alert"), fattivo ed effettivamente funzionale: tutti comportamenti tipici e, a mio parere, imprescindibili dal fisico tonico ed atletico di un buon Jack Russell.

In ogni razza canina quandi si parla di espressione, viene descritto il vero spirito dei suoi esponenti, si tratta un dettaglio fondamentale, che un esperto giudice in esposizione saprà cogliere e commentare.

La pronta intelligenza di questo piccolo terrier deve trasparire dal suo sguardo. Il carattere viene definito in lingua originale "bold": baldo, baldanzoso, animoso ardito, audace, coraggioso e sicuro di sé: "fearless", senza paura, impavido. Troviamo qui descritto l'ingrediente che consente al piccolo Jack di dominare un selvatico al quale si sia avvicinato. Ben disposto, ovvero, non ostile nel contatto con estranei, ma fiducioso; baldanzoso, tuttavia senza strepito, tranquillamente.

Ecco infine (nel consueto linguaggio cinotecnico, che spero di rendere accessibile a tutti), che ciascuna parte del corpo del cane viene minuziosamente e perfettamente descritta, il che consente di valutare un soggetto più o meno tipico e corretto per morfologia. La testa nel suo insieme viene suddivise in due distinte regioni: quella del cranio e quella del muso.

La prima, a sua volta, definisce cranio e stop. Apriamo un piccolo glossario chiarendo cosa s'intende per "stop": è quel punto che segna il confine tra cranio e muso.

Per identificarlo tracciamo una linea immaginaria che unisca gli angoli interni degli occhi del cane visto frontalmente. Nel profilo possiamo identificarlo in quel dislivello (più o meno marcato, secondo la razza) tra cranio (la parte della testo dove sono posizionate le orecchie e che arriva fino agli occhi) e muso (quella che va dagli occhi al naso, quest'ultimo tecnicamente definito "tartufo").

Il cranio dovrebbe essere piatto e di larghezza moderata: larghezza che diminuisce gradualmente fino agli occhi, e che si assottiglia in un muso pieno. Stop ben definito, ma non esageratamente pronunciato.

Nella regione facciale vengono descritti: Tartufo: nero. Muso: la sua lunghezza dallo stop al naso dovrebbe essere leggermente minore di quella dallo stop all'occipite (per occipite si intende quell'osso, più o meno prominente che sentiamo chiaramente al tatto, al culmine del cranio di un cane, tra le orecchie: quello dietro cui inizia la colonna vertebrale).

Labbra: aderenti e pigmentate di nero. Mandibole/Dentatura: mandibole molto forti, profonde, larghe e potenti. Dentatura robusta con chiusura a forbice. Occhi: piccoli, scuri e con espressione penetrante, assolutamente non prominenti. Le palpebre devono essere perfettamente aderenti. Le rime palpebrali dovrebbero essere pigmentate di nero.

Forma a mandorla. Orecchie: a bottone o ripiegate di buona consistenza e di grande mobilità. Guance: i muscoli dovrebbero essere ben sviluppati. La pigmentazione di labbra, tartufo e rime palpebrali è assai importante: non vi deve essere traccia di colorazione rosa. Mettendo l'accento su una mandibola forte si crea automaticamente una distinzione tra il Jack Russell, terrier da lavoro, e altre razze di piccola taglia nelle quali la robustezza dei denti non ha poi così tanto peso.

Per "chiusura a forbice" si intende che nel chiudere la bocca, gli incisivi inferiori saranno a contatto con quelli superiori, restandone all'interno (come negli esseri umani). Le caratteristiche principali dell'occhio sono finalizzate a garantire che il nostro cane si possa introdurre nel sottosuolo, senza però mettere a repentaglio un organo così delicato. Un occhio piccolo, con taglio a mandorla, garantisce la massima protezione e nelle palpebre ben serrate e aderenti non entreranno terra o parti della vegetazione. Anche la piega dell'orecchio non è casuale, essa deve essere alla stessa altezza del cranio visto frontalmente e protegge il condotto uditivo mentre il cane lavora in tana.

La consistenza non deve essere troppo leggera (o la piega tenderà ad alzarsi come nel Fox Terrier), né troppo pesante. La grande mobilità dell'orecchio è segno di tipicità in quanto denota espressività, attenzione e carattere brillante.

N.B. Il portamento d'orecchie completamente eretto di un Jack Russell, così come ci viene proposto in qualche spot pubblicitario, potrà rendere il soggetto buffo, ma non è caratteristica desiderabile e non va quindi incoraggiato o selezionato! I masseteri (muscoli della guancia) danno al cranio un aspetto pieno e sono anch'essi caratteristici di un cane nato per il lavoro.

Collo: forte e asciutto, consente alla testa un portamento che denota padronanza di sé. Il collo descritto è quello di un cane sportivo, sarà quindi muscoloso e robusto, ma non per questo tozzo o esagerato. "Asciutto indica che i tessuti devono essere ben aderenti, quindi privo di giogaia.

Corpo: Aspetto generale: rettangolare. Linea dorsale: parallela al suolo.

La lunghezza dal garrese all'attaccatura della coda leggermente maggiore dell'altezza dal garrese a terra. Rene: dovrà essere corto, forte e ben muscoloso.

Torace:più profondo che largo, con buon distacco dal suolo, così che lo sterno si trovi a metà della distanza tra terra ed il garrese. Le costole si dovrebbero dipartire dalla colonna vertebrale, appiattendosi sui fianchi, così che la circonferenza dietro ai gomiti possa essere spannata con due mani - da circa 40 a 43 cm.

Sterno: la punta dello sterno chiaramente anteriore rispetto alla punta della spalla. Ancora una volta viene evidenziata la costruzione nel rettangolo, che distingue il Jack Russell dal Parson Russell.

La linea superiore (dorso) non dovrà presentare inclinazioni o spezzature (per esempio un posteriore più alto del garrese). Un'indicazione utile ci viene suggerita dalla sueguente misurazione: la distanza dal garrese (che è quel punto in cui si uniscono le due scapole del cane, subito prima del collo) alla base della coda dovrà essere leggermente maggiore della distanza da terra al garrese. Quel "leggermente" ci fa capire che non dobbiamo ricercare poporzioni esasperate, da Bassotto, per intendersi.

La propulsione data dagli arti posteriori nella corsa, lo slancio nel saltare un ostacolo, derivano in massima parte dalla brevità e muscolosità del tratto che separa l'ultima costola in basso dal posteiore stesso: regione tecnicamente definita "rene".

In un cane da lavoro ogni parte del corpo viene attentamente studiata e descritta nello Standard perchè riveste una particolare funzione. Il torace, specie in una razza che deve poter lavorare in spazi angusti alla ricerca del selvatico, ha la massima importanza, per questo ne troviamo un'analisi alquanto dettagliata.

Si legge che il diametro verticale dovrà essere maggiore di quello orizzontale; quindi, osservando un Jack Russell frontalmente, la sagoma del suo costato dovrà essere un ovale appiattito sui fianchi con costole di buon sviluppo. Il cane deve essere in condizione di avere il fiato necessario per compiere sforzi come lo scavo e per un abbaio persistente che segnalerà la presenza dell'ospite della tana; tuttavia, un eccessivo sviluppo del torace intralcerebbe e non renderebbe possibile una rapida uscita dal cunicolo.

Per questo la profondità del torace deve raggiungere ma non superare il livello del gomito: questo "buon distacco dal suolo" ritrae un cane che, visto di profilo, ha tanti centimetri per il costato quanti per l'anteriore.

L'ultimo particolare, che fa riferimento alla "spannabilità" di un soggetto, vuole garantire che il Jack rimanga un terrier robusto, ma di piccola taglia. Nei vecchi libri inglesi che ho trovato sulla razza, viene spesso citata la circonferenza dei cani da tana: questa già allora doveva essere pari a quella di una volpe femmina adulta, cioè i suddetti 40 massimo 43 cm... Come dicevamo nulla in uno Standard è casuale!

La punta dello sterno è facilmente individuabile in un cane, anche al tatto: risalendo in avanti dal punto di massima discesa del torace (sterno) verso il petto del soggetto, la troveremo al centro di questo. Della punta dello sterno si specifica che essa deve sporgere anteriormente rispetto alla silhouette del profilo del cane, come la prua di una barca.

Coda: a riposo si può abbassare. In movimento dovrebbe essere eretta e, se tagliata, la sua punta dovrebbe trovarsi alla medesima altezza delle orecchie. Il portamento della coda, come abbiamo già visto per le orecchie, è indice di espressività e varia di razza in razza: mentre in molti cani da caccia essa si muove sul piano orizzontale, nei terrier si muove di solito sul piano verticale (come un metronomo).

Il Jack Russell non fa eccezione: quando il cane non è in movimento, la coda può trovarsi abbassata, ma il soggetto in movimento esprimerà gioia o eccitazione portando la coda alta. Se essa non è integra, abbiamo indicazione della sua lunghezza ideale: la punta arriva al livello dell'orecchio del cane. Arti: l'ossatura degli arti sia anteriori che posteriori deve essere robusta e dritta, e né pesante né leggera.

Gli arti anteriori che in alcune stampe del Milleottocento appaiono leggermente incurvati e rivolti all'infuori, appartengono ad un vecchio tipo di Jack Russell di quei tempi, oggi superato.

  • Anteriori. Spalle: ben inclinate indietro e non sovraccariche di muscolatura. Braccio: sufficientemente lungo ed angolato per assicurare che i gomiti siano posizionati sotto al tronco. Avambraccio: con ossatura diritta dal gomito alle dita, sia visto difronte che di profilo.

  • Posteriori. Forti e muscolosi, bilanciati in proporzione alla spalla. Ginocchia: ben angolate. Articolazione del garretto: posizionata bassa. Pastorali del posteriore (Metatarso): paralleli quando visti da dietro, mentre il soggetto è in piedi fermo. Piedi:rotondi, con polpastrelli spessi, non grandi, con dita moderatamente arcuate, non voltate all'indietro né all'infuori.

Andatura/Movimento: Sicuro, disinvolto ed elastico: si tratta di un terrier da lavoro, e tutto nel suo movimento deve far pensare ad un piccolo e agilissimo atleta. Mantello: il pelo, che può essere raso, rotto (broken) o ruvido, non dovrebbe essere alterato per mezzo di elaborazioni, ma spesso i soggetti a pelo ruvido richiedono una toelettatura adeguata per essere presentati in esposizione.

Taglia: il Jack Russell Terrier è sostanzialmente un cane da tana, e le dimensioni indicate dallo standard corrispondono a quelle ideali per tale compito.

Si tratta di terrier di piccola taglia, e se fossero troppo pesanti perderebbero l'elasticità atletica, che è una delle loro caratteristiche; d'altro canto se fossero troppo leggeri e piccoli perderebbero la potenza, che anch'essa è una caratteristica della razza: quindi, i soggetti troppo grossi e pesanti, come quelli troppo piccoli e leggeri, che mancano di potenza, anche in esposizione di bellezza, devono essere considerati difettosi. Maschi e femmine hanno più o meno la stessa taglia.

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